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martedì 20 giugno 2023 |
Ricordiamo ai colleghi che solo ANAPS ha manifestato il proprio dissenso quando la legge Toccafondi è stata prorogata per la terza volta consecutiva, in modo assolutamente anomalo. La legge, inserita tre anni fa nella Finanziaria all’insaputa di tutti, prevedeva una quota del 50% per il Concorso Riservato a chi aveva tre o più anni di servizio anche non consecutivi e una quota del 50% al concorso Ordinario.
Concorso riservato che con i criteri previsti sarebbe stato selettivo come il Concorso Ordinario.
Per tre anni ci siamo battuti perché non venisse applicato e i documenti sul nostro sito e su Facebook sono la dimostrazione della veridicità di quanto sosteniamo.
Ora l’approvazione del decreto PA2 porta una novità che riguarda il concorso di Religione Cattolica: la quota percentuale alle assunzioni da realizzarsi con procedura straordinaria viene innalzata dal precedente 50% al 70%, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avrà una quota del 30%.
Il testo del decreto entrato in Consiglio dei Ministri riporta infatti:
“All’articolo 1bis, del decreto legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, sono apportate le seguenti modificazioni:
al comma 1, le parole: “del 50 per cento”, sono sostituite dalle seguenti: “del 30 per cento”;
al comma 2, secondo periodo, le parole: “il 50 per cento”, sono sostituite dalle seguenti: “il 70 per cento”.
Attendiamo adesso l’approvazione definitiva dello specifico testo normativo.”
Parliamo del concorso ordinario e straordinario per 6.442 posti.
L’articolo 5, comma 3 D.L. 198/2022 del Milleproroghe 2023, ha riallineato i due trienni di riferimento per le assunzioni a quello della procedura straordinaria 2022/2025 e ha prorogato la pubblicazione dei due bandi entro l’anno 2023.
Ricordiamo che, per quanto riguarda il concorso per insegnanti di religione cattolica è previsto l’accordo con la CEI in base all’articolo 1-bis della legge 159/19.
Accordo che ad oggi non è ancora stato siglato con i nuovi responsabili CEI.
Il requisito principale di accesso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.
Dunque, dei posti messi a concorso, alla luce delle modifiche approvate dal decreto PA2, una quota non superiore al 70 per cento potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.
Rimane sempre il nodo da sciogliere di che tipo di concorso verrà proposto.
Ribadiamo la nostra posizione della richiesta della procedura del “Doppio Canale”.Procedura concorsuale che prevede l’inserimento in una graduatoria a scorrimento per titoli e servizi.
L’ANAPS ha sempre sostenuto e sostiene il doppio canale come unica soluzione per i docenti di tutte le materie nel doveroso rispetto della professionalità proveniente dall’anzianità di servizio.
Sorprende come ancora i grandi sindacati non sentano il dovere di trasparenza necessaria a capire esattamente cosa vogliono per i precari e nello specifico per gli idr, vogliono dirci se, finalmente, accettano il doppio canale?
Vogliono dirci che bando sono disposti ad accettare?
Oppure continueranno a lasciare tutto nell’ambiguità così da ripetere gli errori e i danni fatti nel concorso precedente?
Chiarezza e trasparenza sono il presupposto di un atteggiamento rispettoso e onesto.
Milano 20/06/2023
Confsal - ANAPS Segreteria Nazionale
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