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martedì 14 giugno 2022 |
Si sta avvicinando la data di luglio quando i datori di lavoro dovranno erogare la somma di 200 euro ai dipendenti, sia del settore pubblico sia del privato, rappresentanti circa la metà dei trentuno milioni e mezzo di beneficiari della misura prevista dal recente Decreto Aiuti.
Nelle ultime ore era iniziata a girare la voce di una possibile autocertificazione necessaria per richiedere l’erogazione della somma. Tale voce è vera solo per i chi opera nel privato al quale servirà presentare un’autocertificazione con la quale il lavoratore dichiara di non essere titolare di un trattamento delle pensioni o del reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda, invece, i dipendenti pubblici non servirà compilare alcuna auto-dichiarazione, come invece previsto per gli altri lavoratori dipendenti. Questo è previsto dall’articolo del decreto legge sulle semplificazioni fiscali atteso mercoledì 15 giugno in Consiglio dei Ministri.
Per i dipendenti pubblici i cui servizi di pagamento delle retribuzioni del personale sono gestiti dal sistema informatico del ministero dell’Economia e delle finanze, saranno il Ministero dell’Economia e l’Inps “nel rispetto della normativa europea e nazionale in materia di protezione dei dati personali” a individuare insieme la platea degli aventi diritto.
La regola generale per i lavoratori dipendenti, come previsto dall’art.31 del DL 50/2022 è che l’erogazione arriverà “in via automatica” insieme alla retribuzione per il mese di luglio. Sarà anticipata dal datore di lavoro, che potrà poi recuperare il credito maturato nei confronti dello Stato. Potrà farlo dopo aver inviato la denuncia Uniemens, da inviare obbligatoriamente ogni mese all’Inps con le informazioni retributive e contributive su ogni dipendente.
Sono previsti due requisiti per poter usufruire del bonus. Il lavoratore deve innanzitutto aver beneficiato per almeno un mese – da gennaio ad aprile – dello sconto contributivo allo 0,8% previsto dall’ultima legge di Bilancio per chi ha un reddito mensile che non supera i 2.692 euro. La seconda è che il potenziale beneficiario del bonus non percepisca né trattamenti pensionistici né il reddito di cittadinanza.
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