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mercoledì 27 luglio 2022 |
Cari amici e colleghi vicini e lontani,
mi sia permesso ancora una volta di fare alcune considerazioni sull’entusiasmo trionfante di alcuni sindacati per i risultati che, a loro dire, premiano il loro operato!!!
Felicitazioni! Per quanti hanno ottenuto il Bonus Scuola a seguito di ricorsi ma, io mi chiedo, era ed è proprio necessario ricorrere ogni volta agli avvocati per ottenere il riconoscimento di un diritto che gli stessi sindacati potrebbero ottenere in uno dei loro tanti incontri con il Ministero?
Mi sono sempre chiesto e vi chiedo: ma cosa discutono e cosa trattano nei loro periodici incontri, quelli che amano chiamarsi sindacati rappresentativi se poi i loro iscritti devono ricorrere agli avvocati? Allora non è una vittoria dei sindacati ma dei legali e i sindacati, in questi casi, funzionano come promotori, procacciatori di adesioni ai ricorsi degli avvocati! Che sia proprio in questo scambio delle parti tra avvocati e sindacati la misteriosa ragione per la quale tante questioni sindacali restano insolute e trascinate per anni?
Credo che sia una domanda lecita, soprattutto se guardiamo al problema dei precari per i quali si continuano a fare ricorsi, ad ottenere sentenze favorevoli e non si trova una soluzione definitiva al problema. Eppure dal trionfalismo di certi comunicati sindacali traspare una evidente e consapevole certezza di una forza contrattuale capace di piegare le più dure resistenze ministeriali e di scavalcare ogni limite normativo.
Qualcuno mi farà giustamente notare che i sindacati devono rispettare procedure e percorsi obbligati e io rispondo che questo non è sempre vero e, guarda caso, proprio in questi giorni alcuni sindacati, senza pudore, celebrano il grande risultato di prossime immissioni in ruolo di Idr sulla base dei risultati del concorso 2004 trasformando un “elenco graduato” valido per tre anni in una “graduatoria di merito” resa valida dopo diciotto anni.
Sia ben chiaro che qui non si vuole contrastare le immissioni in ruolo di colleghi che aspettano da 18 anni ma che si vuole far notare “la stranezza” di certe procedure rese valide dai sindacati che addomesticano le scadenze e la norma e non si fanno scrupolo di togliere con tali procedure posti per un eventuale futuro concorso.
Mi chiedo e vi chiedo: non era più semplice e corretto ribadire il diritto della trasformazione dei contratti pluriennali in tempo determinato in contratti a tempo indeterminato di tutti i precari con anzianità di servizio più che triennale?
Se questi sindacati insistono nell’immissione in ruolo fondando il diritto su una graduatoria proveniente da un concorso, non fanno altro che ribadire la necessità del superamento di un concorso per avere diritto all’immissione in ruolo. Ma questa è la posizione del Ministero, dell’Azzolina, della Floridia, della Granato ovvero che nel pubblico impiego prima o poi, subito o dopo diciotto anni, si entra esclusivamente a tempo indeterminato solo dopo aver superato un concorso.
Dopo diciotto anni questa è la grande vittoria per gli insegnanti precari da decenni? E dovevamo aspettare tanto tempo? Fare ricorsi alla Corte di Giustizia Europea? Ma non sarà che i precari fanno comodo per preparare concorsi “che si dicono ma non si indicono”, per fare ricorsi non coerenti con le richieste fatte nelle sedi titolate proprie per trattare la soluzione dei problemi?
In conclusione “complimenti” per l’immissione in ruolo in base ad un elenco graduato del 2004 scaduto nel 2007. Peccato che questi posti siano tolti al contingente disponibile per un qualsiasi eventuale futuribile concorso! Naturalmente concorso “detto ma non ancora indetto”!
Cosa ci sia da festeggiare è difficile da capire, a meno che… a meno che delle immissioni in ruolo e del concorso a qualcuno “non gliene può fregar de meno” perché ha altri interessi. Interessi???
Ribadisco! C’è una sola, onesta, rispettosa, giusta soluzione per tutti i precari con anzianità almeno triennale: “l’immissione in ruolo per titoli e servizi, senza se e senza ma”.
Milano, 27 luglio 2022
Prof. Alberto Borsò
Confsal Anaps Segreteria Nazionale
Associazione Nazionale Autonoma Professionisti Scuola (ANAPS) - 20131 Milano, Viale Gran Sasso, 22 - C.F.: 97501450155
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